Sono un privilegiato
Avvertenze: non sarò breve, in compenso sarò logorroico, vagamente sarcastico, talvolta irritante, a tratti dannatamente arrogante. Per evitare equivoci, premetto che la mia è una situazione privilegiata. Sono un privilegiato. Vivo da solo, il mio appartamento ha due terrazze, una delle quali assolata fino a metà pomeriggio. L’ideale per trascorrere queste giornate di quarantena all’aria aperta, pur rimanendo in casa. Non ho un mutuo da pagare, ho un buon tenore di vita, ho quattro lire in banca per ogni evenienza. Sono un privilegiato. In parte grazie ai sacrifici dei miei genitori, in parte per le scelte che ho fatto e per le decisioni che ho preso nella mia vita, in parte perché semplicemente è andata così, chiamiamolo destino. Sono un imprenditore. Una micro impresa del nord-est, quelle imprese a gestione familiare, quelle metalmeccaniche, dove d’inverno i polpastrelli si ghiacciano nonostante i guanti da lavoro, a maneggiare l’acciaio freddo come la neve, dove d’estate si sud...